Con il termine Pecorino, riferito al vino ma legato anche al formaggio, Noi Arquatani, Arquata del Tronto ne è la Terra di Origine, intendiamo, ripeto il nome del Vino e non del Vitigno che ha un nome proprio, Verdicchio Bastardo Bianco, per mille anni lo abbiamo chiamato cosi'. Il Pecorino era ed è un uvaggio di uve bianche e rosse. NON restano in piedi le presunte interpretazioni, come quella dell'Università di Milano." vedi il Link" che ne immagina un origine picena ma di antica denominazione, citato da Catone il Censore ( II secolo a.c.). Attendo da tempo la citazione storica al riguardo che non giunge perchè il testo si basa su un'interpretazione fatta propria, fantasiosa e priva di prove storiche culturali e con errori geografici banali. NESSUNA RISCOPERTA solo opera dei Monaci Benedettini locali.

 

Inoltre i presunti sinonimi che contengono la parola PECORINO o VISSANELLO riportati sulla scheda Ampellografica di quello che oggi definiamo vitigno pecorino sono da riferirsi a tipologie di vino con uvaggi differenti. Il termine NORCINO, chiamato in tal modo nella zona abruzzese, identificava la provenienza territoriale del vino, Arquata del Tronto. Abbiamo fatto parte in più occasioni dell'influenza di Norcia, ma quest'ultima non ha nessun legame storico culturale ne col vino e ne col vitigno. Gli altri vitigni indicati nella stessa sono geneticamente vitigni diversi, come il citato PROMOTICO.

  

Hanno accostato il suo nome alle pecore che ne mangiavano il frutto, certo come nutrirle meglio?.  UVA DEI PASTORI, UVA DELLE PECORE. All'acino dell'uva che ricorda la testa di una pecora. lo considero tutto ciò irrispettoso per la mia Terra che è stata una delle capitali della viticoltura italiana e spero in un suo nuovo futuro.

 

Rispondiamo con una delle tante citazioni storiche riferite al Pecorino, all'Università di Milano e agli abruzzesi ed altri USURPATORI:

 

Dalla fine dell'800 Il Conte Gallo, il maggior viticoltore locale, inizio ad associare il termine Pecorino al Verdicchio Bastardo Bianco di Arquata, sia per distinguerlo dall'omonimo Verdicchio e sia perchè il termine Bastardo era considerato al tempo in senso negativo.

 

Nel 1903 lo studioso agronomo Salvatore Mondini pubblica l’opera “I Vitigni Stranieri da vino coltivati in Italia”, un testo tecnico di riferimento per l’epoca. In questo volume, Mondini descrive una realtà viticola consolidata nella provincia di Ascoli Piceno e, in particolare, nel territorio di Arquata del Tronto, accostando il Pecorino ad un Riesling.

 

«Nella Provincia di Ascoli Piceno, secondo le notizie gentilmente forniteci dalla locale Cattedra ambulante di agricoltura, da moltissimo tempo si coltiva sulle montagne di Arquata un vitigno speciale, chiamato Pecorino, che è un Riesling, è da un prodotto abbondantissimo e molto stimato.»

 

I prodotti del Riesling renano nella provincia di Ascoli Piceno sono eccellenti, e con un pò d'invecchiamento possono diventare fini. Il Commendator Tranquilli, inoltre, ha constatato che le uve Riesiling si possono convenientemente unire alle rosse, ottenendone un prodotto che possiede del piccante e del brio, e che può rendersi bene accetto a quei consumatori i quali apprezzano tali qualità.

 

In provincia di Perugia , FU INTRODOTTO il Riesling allo scopo di migliorare la produzione di vini bianchi locali. Innestato il Riesling su diverse viti di produzione scarsa, l'innesto ha attecchito benissimo , dando subito tralci vigorissimi , provvisti fin dal primo anno di qualche grappoletto.

— Salvatore Mondini, 1903

 

Cosa dimostra questa fonte:

 

- Che il nome “Pecorino” era già utilizzato ad Arquata del Tronto all'inizio del Novecento, ben prima della sua presunta riscoperta moderna.

- Che il vitigno era già riconosciuto per le sue qualità agronomiche, e con una tradizione locale consolidata.

- Che l'origine arquatana del Pecorino è documentata storicamente e tecnicamente, smentendo le narrazioni che lo attribuiscono ad altre aree.

- Che il vitigno non è mai stato presente ne in Abruzzo ne in Umbria. 

- Che era usuale ottenere un uvaggio dalle uve presenti e ottenere prodotti piccanti:"Metodo Arquatano".

 

Riferimento completo:

Salvatore Mondini, I Vitigni Stranieri da vino coltivati in Italia, G. Barbèra Editore,

 

Firenze, 1903, pp. 84–86.

 

La Tradizionale coltivazione a Piede Franco non ha bisogno di particolari trattamenti fitosanitari rispetto alle varietà con innesto americano, tanto da poter essere trascurata. Le viti centenarie sono qui naturalmente vigorose. È il Vino Pecorino Nobile perchè può definirsi davvero Autoctono, con oltre 800 anni di storia. 

 

Dopo la parantesi del Sisma del 24 agosto del 2016 abbiamo continuato con maggiore incisività nel perseguire il nostro progetto di recupero dei prodotti dell'agrobiodiversità locale. Abbiamo avuto la disponibilità di diversi piccoli conduttori di vigne storiche locali, essi ci hanno messo a disposizione le loro uve, conferite gratuitamente per incentivare il progetto di recupero della viticoltura di montagna. Trovaci su Terra Divina. Qui toverai la descrizioni dei nosti vini banchi, rossi e frizzanti.