Ripartiamo.
Abbiamo spesso nostalgia dei luoghi, non solo quelli del cuore, per quello che ci hanno saputo donare. Il luogo dove si è nati o vissuti, gli amici incontrati oppure ci riportano alla mente situazioni della nostra vita piacevoli o stravaganti.
Ora mi chiedo, riusciremo ad avere nostalgia dei nostri luoghi nel periodo crudo del post-sisma?. Certo legarvi una simile tragedia potrebbe innescare fughe a cui la solo memoria del passato o la visione del nuovo futuro dovrebbero far sopportare il trascorrere del tempo del dopo.
Ma è la nostra identità che ci lega indissolubilmente ad esso, più complessa dei soli ricordi, è il nostro io. Nasce con il racconto dei nonni, dai sacrifici di mamma e papà e dal loro esempio di vita, unico. Ora mi chiedo e vi chiedo, può un prodotto tipico essere parte integrante della nostra identità collettiva di Arquatani?.
Spesso sentiamo parlare delle caratteristiche uniche dei prodotti tipici come se volessimo isolarne le sole proprietà organolettiche innate, distaccandoli dal territorio di origine e dalla cultura millenaria che si portano dietro. Una delle possibili risposte può essere l'asservimento sociale ad una standardizzazione di tipo industriale e massifico che ha fatto propri anche i più famosi marchi europei di tutela.
Eppure, recuperare e valorizzare un prodotto tipico locale è ancora possibile, i valori che suscita, ad esempio, di salubrità ed esclusività, sono molto apprezzati dai consumatori più consapevoli. È necessario far comprendere che sono il risultato di una millenaria cultura locale che ha saputo elaborare e trarre il massimo da quel che il luogo donava, adattandosi ed evolvendosi con esso.
Le tradizioni hanno Sapore e raccontano i tempi che furono anche in un bicchiere di vino, esse hanno memoria di quel passato da cui ripartire, sono portatrici di caratteristiche distintive uniche che si riflettono anche nel carattere delle genti. Ripartire dalle proprie radici, oggi più che mai, può essere il sale della nuova rinascita, per stabilità e tenuta.
Rappresentano nuovi traguardi da raggiungere, capaci di restituirci quelle consuetudini che il funesto tempo ci ha sorprendentemente sospeso. Si, abbiamo bisogno di tempo per ripartire, ma per ora l'immaginario si nutre anche di nostalgia, lo specchio del tempo passato non si è rotto del tutto, i suoi rituali si susseguiranno ancora e noi vogliamo esserci perchè ora la storia la faremo noi.
Pensavo ad un sostantivo che identifichi meglio Arquata del Tronto, AUTENTICA mi viene in mente, etimologicamente significa genuina, che non è falso e che può dimostrarsi o imporsi come vera, è così che vedo l'interiorità soggettiva dei miei compaesani.
Ripartiamo avendo come riferimento la sensazione che si ha assaporando i nostri prodotti tipici, essi racchiudono nel gusto le nostre capacità culturali e l'abnegazione dei nostri avi per un territorio difficile ma di incommensurabile bellezza.
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